Tras haber recibido la peor parte en una pelea que iniciaron ellos, declararon haber sido atacados. Ésta ha sido la excusa de la extrema izquierda italiana para celebrar una manifestación nacional que contó con unos 2000 participantes provenientes de toda Italia y del extranjero -franceses, griegos y españoles-, y que causó múltiples daños en la ciudad italiana de Cremona.
La crónica es la siguiente: En la tarde del 18 de enero tras el partido de fútbol entre el Mantova y el Cremona, militantes de Casa Pound Italia (CPI) se dirigían a recoger sus coches en el párking del estadio, -el cual se encuentra cerca del Centro Social Dordoni (la sede antifascista)-, y allí se encontraron con la comitiva de los antifascistas armados con cascos y bastones.
Debemos destacar el hecho de que los militantes de CPI no ostentaban símbolo político alguno porque habían asistido a un evento deportivo, pero fueron vistos y reconocidos en el estadio por antifascistas que fueron también a ver el partido; Así, estos últimos a través de varias llamadas telefónicas, organizaron una emboscada a los militantes CasaPound fuera del estadio.
De este modo, es evidente que los antifascistas se armaron y esperaron en su sede, la llegada de los militantes de CPI al párking.
Al producirse el enfrentamiento, los antifascistas recibieron la peor parte y huyeron a su sede, dejando tendido en el suelo a uno de los suyos, mientras que entre los militantes de CPI sólo uno resultó herido leve.
Lo más grave desde nuestro punto de pista es su infame falsedad … Después de haber llevado a cabo una emboscada planificada, atacando a personas desarmadas, con bates y barrotes, se han embriagado de tener razón declarando lo contrario, diciendo que fueron atacados. No se puede excluir además, desde nuestro punto de vista, que el herido grave fuera consecuencia de su propia incapacidad ante la confrontación física y que el antifascista recibiera por tanto un bastonazo en la cabeza en medio de la confusión. En estos momentos está en coma en el hospital…
Su versión de que 50 fascistas les agredieron es totalmente falsa. Según el propio jefe de policía de Cremona, se excluye claramente la premeditación por parte de los militantes de CPI.
Lo que ocurrió realmente fue una agresión de los ocupantes del centro social Dordoni (armados) frente a militantes de CPI (desarmados) y el número real de los participantes en la pelea fue de 10 contra 10.
Al día siguiente, en la mañana del 19 de enero, los antifascistas cremoneses inciaron una persecución por la ciudad a los militantes de CPI.
Encontraron a uno de ellos que estaba trabajando tranquilamente de cartero y lo siguieron por toda la ciudad con la intención de lincharlo y acuchillarlo, pero gracias a la intervención de sus camaradas que pudieron llevarle a buen recaudo, no lograron conseguir sus propósitos.
El sábado 24 de enero se desarrolló la manifestación de los antifascistas en Cremona, y tal como se anunciara, se destacó por ser una auténtica guerrilla urbana en las calles. Así se evidenciaba su sed de violencia gratuita, demostrando a todos que no tienen otro argumento que ser «antis», y que se comportan como viles cachorros del sistema.
Durante 4 horas destruyeron la ciudad, rompiendo escaparates de negocios, escribiendo y ensuciando cada pared, rompiendo coches y asaltando la sede de la policía local e incluso obligando al alcalde a permanecer encerrado a cal y canto.
Mostraron a la ciudad entera su verdadera cara, una violencia gratuita sin fin, carente de motivación política.
La ciudadanía de Cremona ahora pide el cierre del centro social Dordomi, indignados por su violencia y su falsedad. Por lo demás, es de sobras conocido que el antifascismo es una enfermedad como la locura mental y la única cura para estas personas dementes de necesidad es su exclusión de cualquier forma de reconocimiento político porque son nocivos para la sociedad.
Desde estas líneas, queremos mostrar nuestro apoyo incondicional a los camaradas de CPI y muy especialmente, a los cremoneses, con los cuales, en los últimos años, hemos tenido la oportunidad de estrechar lazos.
Camerati: In alto i cuori!
Fuentes:
https://www.ilprimatonazionale.it/politica/parla-cpi-cremona-ecco-cosa-e-successo-domenica-14513/
La manifestazione della sinistra antagonista distrugge la città Italiana di Cremona
Dopo aver avuto la peggio nella tentata aggressione ai danni dei militanti di CasaPound, hanno detto di essere stati aggrediti. Questa è stata la scusa della sinistra antagonista Italiana per organizzare una manifestazione nazionale, la quale contava circa 2000 partecipanti provenienti da tutt’Italia e dall’estere come Francia, Grecia e Spagna; che hanno causato molteplici danni alla città Italiana di Cremona.”
Ecco la cronaca: Nel pomeriggio del 18 gennaio dopo la partica di calcio Mantova Cremona, militanti di CasaPound stavano andando alle proprie auto per tornare a casa. Le auto si trovano nel parcheggio dello stadio, il quale è adiacente al centro Sociale Dordoni. Oltre alle auto purtroppo si trovarono , anche gli antifascisti schierati con bastoni e caschi.
C’è da sottolineare il fatto che i militanti di CasaPound non avevano simboli politici perché erano andati ad assistere un avvenimento sportivo, però durante la partita nella tifoseria della Cremone c’erano anche degli antifasciti, i quali li hanno riconosciuti; di conseguenza quest’ultimi tramite telefonate varie, organizzarono l’agguato ai militanti di CasaPound fuori dallo stadio.
Gli antifascisti avendo la certezza di trovare i militanti di CasaPound nel parcheggio dello stadio si organizzarono per tendergli un agguato a fine partita aspettandoli, dentro al centro sociale.
Iniziato gli scontri gli antifascisti ebbero la peggio e scapparono all’interno del centro sociale, lasciando per terra un antifascista grave, mentre i militanti di CasaPound ebbero solo un ferito lieve.
La cosa grave a nostro avviso è la loro infamia falsità… Dopo aver fatto un agguato preorganizzato, aggredendo persone disarmate, con mazze di piccone e spranghe, non riuscendo nel loro intento e prendendosele di santa ragione. Hanno incominciato a raccontare il contrario, dicendo che sono stati aggrediti. Non c’è da escludere a nostro avviso che il ferito grave, sia dovuto alla loro incapacità nello scontro fisico e una loro bastonata ( nella confusione della mischia ) abbia colpito in testa l’antifascista che ora è il coma all’ospedale…
La loro versione di 50 fascisti che gli avrebbero aggrediti è totalmente falsa. Per il questore di Cremona (capo della polizia di stato) sostiene a chiare lettere che esclude la premeditazione da parte dei militanti di CasaPound.
Quello che è successo realmente è stata un aggressione, andata male, da parte degli occupanti del centro sociale Dordoni ( armati ) nei confronti dei militanti di Casapound ( disarmate ), come il numero reale erano 10 persone contro 10 persone.
Il giorno dopo nella mattina del 19 gennaio gli antifascisti di Cremona, iniziarono, un caccia all’uomo cercando i militanti di CasaPound nella città.
Trovandone uno che stava tranquillamente lavorando come postino, il quale l’hanno inseguito per tutta la città, con l’intenzione di linciarlo e accoltellarlo, ma non riuscirono nel loro intento, grazie all’intervento degli altri camerati che lo portarono in salvo.
Oltre a questo grave episodio sempre gli antifascisti minacciarono in pieno stile mafioso il proprietario dell’immobile che ospita la sede di CasaPound Cremona, dicendogli di mandare via i fascisti al più presto e se non lo avrebbe fatto, gli aspetta solo dei grossi guai.
Sabato 24 gennaio si è svolta la manifestazione organizzata dagli antifascisti a Cremona, la quale come preannunciata, si è rilevata una vera guerriglia urbana nelle strade. Dove si è evidenziata la loro sete di violenza gratuita, dimostrando a tutti che non hanno altri argomenti che l’anti a tutto, comportandosi come vili cuccioli del sistema.
Per 4 ore hanno distrutto l’intera città, rompendo vetrine dei negozi, scrivendo e imbrattando ogni muro, rompendo macchine, assaltando la sede della polizia locale e costringendo il sindaco a restare chiuso nel municipio.
Dimostrando a tutta la città il loro vero volto, una violenza senza fine, come gratuita e senza una motivazione reale politica.
La cittadinanza di Cremona ora chiede la chiusura del centro sociale Dordomi. Indignata, dalla loro violenza e dalla loro falsità. Del resto si sa bene che l’antifascismo è una malattia come la pazzia mentale e l’unica cura reale per questi mentecatti disagiati e la loro esclusione da ogni forma di riconoscimento politico perché nocivi alla società.
Con queste righe, vogliamo dimostrare il nostro sostegno incondizionato ai camerati di CPI e soprattutto, ai cremonesi, con cui, negli ultimi anni, abbiamo avuto l’opportunità di rafforzare i legami.
Camerati: In alto i cuori!